I pomeriggi estivi sono già arrivati e con essi una bella luce che fa venire voglia di riscoprire angoli della casa dimenticati. Complice l’acquisto del nuovo tavolino (Maisons du Monde), subito accomodato al fianco della vecchia poltroncina di recupero, e complice anche la mai sopita voglia di Giappone, ho realizzato qualche kimono a origami (trovi qui il tutorial che ho seguito).
Ti stai domando che c’entra? Bè ho pensato di inserirlo nel portafoto da pochi soldi comprato in in China-shop e dipinta a spray di un bel color ottanio, ed esporre il mio origami come se fosse un piccolo quadro-opera d’arte. Che ne pensi dell’effetto finale?
La peonia rende tutto più bello , ma soprattutto più profumato. A presto!
Come promesso torno con un articolo sul packaging dedicato all’arte giapponese di confezionare con i furoshiki, dei fazzoletti di varie misure (la misura piccola è di 45×60 cm mentre la misura extra large è 175×230 cm) in modo da poter essere utilizzati per trasportare qualsiasi cosa. L’uso dei furoshiki è molto antico nella tradizione giapponese, già prima dell’anno mille, e pare abbia avuto nuova diffusione negli ultimi anni proprio per contrastare la produzione dei rifiuti e la dispersione nell’ambiente degli odiosi sacchetti di plastica. Questi foulard sono fatti per lo più di cotone (ma anche seta, nylon…) e spesso riproducono disegni tradizionali nei colori marrone, verde e nero per gli uomini e più variopinti per le donne; se volete approfondire vi invito alla lettura di questo articolo.
Le regole usate per ripiegare e annodare i furoshiki ricordano l’altra arte giapponese degli origami, e dimostrano ancora una volta quanta eleganza e raffinatezza abbia questa cultura. Non meraviglia allora che alcuni brand abbiano “importato” questa tecnica per valorizzare i loro prodotti, e, ahimè, ancora una volta in Italia siamo rimasti a guardare. La prima volta che ho visto questi packaging è stata a Natale 2013 quando la mia marca di prodotti per il corpo preferita, l’inglese Lush , aveva proposto questi simpaticissimi articoli, che vedete nell’immagine qui sotto
Usare stoffe colorate, tovaglie o sciarpe, addirittura camice per realizzare dei packaging che possono diventare loro stessi i regali, da allora mi frulla per la testa! E adesso vi mostro perché attraverso queste immagini che spero possano piacervi e ispirarvi.
Bella idea per rinnovare un cuscino FontePratica idea per trasportare una pietanza FonteIdea per trasportare o regalare un buon vino. FonteCreare dei sacchetti per riporre i giochi dei ragazzi. FonteQuesta idea è perfetta per regalare una conserva. FontePer regalare un libro non so pensare a una confezione più elegante di questa . FonteSe ti regalassero una camicia e una spilla presentandole così? FonteEd ecco come regalare dei fiori con classe! Fonte
Ci sarebbe da dire ancora molto, e soprattutto ci sarebbe da provare ad attuare le istruzioni per “furokushizzare” i propri regali e non solo… per adesso accontentiamoci di queste belle ispirazioni, sperando che vi siano piaciute!
Avete preparato la valigia? La mia è vuota perché dovrò riempirla di meraviglie dove andremo oggi! Qualche gita domenicale fa vi avevo preannunciato che saremmo andati tanto lontano e vi avevo lasciato un indizio: una piccola ape sulla tovaglietta da tè di Nana Company (se non ricordate ecco qui).
Ho raccolto le informazioni che mi servivano e sono pronta a fare questo volo intercontinentale per il Giappone con voi! Infatti oggi atterreremo a Kokubunji , Tokyo, per incontrare Utako Yamada, illustratrice scrittrice e traduttrice giapponese, che a Kokubunji possiede anche un tea shop dal nome insolito di Karel Čapek ( il nome è davvero insolito perchè Karel Čapek è stato un giornalista, scrittore e drammaturgo ceco, immagino che la Utako Yamada debba essere una sua fan per aver chiamato come lui il suo negozio… come se io aprissi un negozio di tessuti e lo chiamassi E.A.Poe!).
Anyway… la mia curiosità smodata è partita dalla visione accidentale di numorese e bellissime scatoline di tè (teatins) della suddetta linea Karel Čapek, tutte decorate da strepitose illustrazioni della stessa Utako! Ogni confezione un colpo al cuore, accompagnato da quello struggimento tipico degli amori impossibili… si perchè è piuttosto difficile riuscire a mettere le mani su questi, per me, piccoli tesori. Per dovere di cronaca qui trovate lo shop on line in giapponese ma troverete dove comprare anche su Rakuten (grande global market giapponese).
Approfondendo ho scoperto che il negozio è stato aperto nel 1987 e che la proprietaria cura non solo il packaging, ma anche la selezione dei tè e le ricette di dolci che si possono trovare nello shop, oltre a illustrare e tradurre libri. La sua illustrazione più caratteristica è proprio Buzzy the Honeybee, la simpatica ape che compare sulla tovaglietta e nella foto sopra insieme all’autrice.
Ed ecco un gran numero di immagini di scatoline di latta decorate, adorabili, infantili, che per qualche verso mi ricordano l’infanzia e quindi sono irresistibili. E a voi, piacciono?
Inoltre voglio darvi un assaggio dei gusti di tè e infusi che potremmo trovare (e qui se siete amanti del tè potreste odiarmi e non seguirmi mai più, ma io lo faccio per la scienza, non per torturarvi :* ) : tè alla castagna, oolong ai fiori di campagna, tè Assan allo sciroppo d’acero, tè di ceylon alla crema di fragole, il tè sakura con petali di ciliegio, e non continuo!
immagine da shop.karelcapek.co.jpimmagine da shop.karelcapek.co.jpimmagine da shop.karelcapek.co.jpimmagine da shop.karelcapek.co.jpimmagine da shop.karelcapek.co.jpimmagine da shop.karelcapek.co.jpimmagine da shop.karelcapek.co.jpimmagine da shop.karelcapek.co.jp
Anche la confezione di miele ha un packaging adorabile come tutto il resto
immagine da shop.karelcapek.co.jp
Tazze teiere e mug, non è necessario sottolineare che sarebbero di diritto nella mia wishlist 😀
immagine da Flicr.com
In tema di Pasqua, guardate che bella illustrazione decora le bustine di tè e la cartolina!
Ma nel mare tempestoso dello struggimento e nel patimento, per fortuna ci sono amiche che ti lanciano una scialuppa di salvataggio. Grazie alla mia amica globetrotter Stefania che mi ha spedito dal Giappone un calendario e delle bustine di tè di Karel Capek… Non oso aprirle! Ma sono certa che prima o poi lo farò ❤